Raggiunto l’accordo tra Garante privacy e Polizia postale per rafforzare il sistema di tutele dai pericoli del web per i minori resosi necessario dopo l’approvazione della Legge 29 maggio 2017, n. 71 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”.
L’accordo è volto:
- a rendere possibili azioni riparatorie da parte dei minori vittime di atti di cyberbullismo (es.: oscuramento, rimozione o blocco dei contenuti loro riferiti e diffusi in rete);
- a dare vita ad azioni formative rivolte ai giovanissimi per un utilizzo consapevole e corretto del web (in collaborazione con le istituzioni scolastiche) ed ulteriori attività, anche nell’ambito della cooperazione europea e internazionale, aventi l’obiettivo di prevenire e contrastare le violazioni alla disciplina in materia di cyberbullismo;
- ad attivare una rete di intervento coordinata e strutturata per fornire un supporto tempestivo alle vittime di quella può considerarsi una “epidemia silenziosa” (dalle 235 denunce di ragazzi, genitori, insegnati ed operatori sociali del 2016, si è passati agli oltre 350 casi del 2017);
- a permettere di identificare il titolare del trattamento o il gestore del sito internet o del social media dove sia stato pubblicato un contenuto (informazioni, foto, video, ecc.) ritenuto atto di cyberbullismo o a dare attuazione alle decisioni assunte (il Garante può richiedere l’intervento della Polizia Postale e delle Comunicazioni).
Compito della Polizia postale sarà quello di reperire dati e informazioni sul titolare del trattamento o sul gestore del sito web o del social media, nonché delle eventuali ulteriori fonti web sulle quali siano stati divulgati i contenuti illeciti ed eventualmente di compiere le ulteriori azioni necessarie sulla base delle procedure e degli strumenti, anche al fine di consentire al Garante di intervenire opportunamente; l’Authority, invece, dalla Legge n. 71/2017 si è vista assegnare il compito di decidere sulle segnalazioni relative ad episodi di cyberbullismo.
Per il Segretario generale del Garante, Giuseppe Busia, l’Authority “è da sempre vicino ai giovanissimi, non solo perché sono tra i principali fruitori dei servizi web, ma anche perché la tutela della loro riservatezza e il corretto utilizzo dei dati personali che li riguardano costituisce l’obiettivo primario perseguito dall’Autorità nei tanti casi in cui i minori sono protagonisti dei propri provvedimenti”. Compito del Garante, oltre ad affiancare i minori per renderli consapevoli dell’effettivo peso delle loro azioni e delle relative conseguenze, è anche quello di “responsabilizzare i fornitori di servizi on-line, in modo che, per quanto di loro competenza, si facciano ugualmente carico di tutelare i minori in rete, arginando il fenomeno del cyberbullismo”.
Comunicato stampa del Garante del 13.1.2018