«In linea con la metodologia proposta dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail, per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato, l’uso delle ICT, che rientra nei rischi emergenti, è stato analizzato tenendo conto di sei potenziali fattori di rischi, corrispondenti a sei stati/condizioni ideali da conseguire per il successo organizzativo: domanda, controllo, supporto, relazioni, ruolo e cambiamento. »
Di seguito riportiamo un estratto dell’analisi di ciascuno di questi sei fattori.
Domanda - Comprende aspetti quali il carico lavorativo, l’organizzazione del lavoro e l’ambiente di lavoro
«Il fenomeno descritto come “techno-overload” descrive situazioni in cui gli utenti ICT sono forzati a lavorare più velocemente e più a lungo, con conseguente mancanza di controllo sul ritmo e una pressione elevata rispetto alle risposte attese. Questo eccessivo carico cognitivo può ridurre i livelli di attenzione rispetto al compito principale da svolgere, generare fatica mentale, avere effetti negativi sulla memoria a lungo termine e diminuire l’acutezza mentale con conseguente declino cognitivo precoce.
Il technostress deriva anche dalla globalizzazione e dalla forte competitività delle imprese che hanno creato una cultura organizzativa che ricompensa le persone che lavorano duro, trascorrono più ore al lavoro e sono connessi con l’organizzazione 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Le eccessive richieste poste ai lavoratori, che utilizzano le ICT, riguardano aspetti fisici, sociali e organizzativi del lavoro e richiedono l’impiego di uno sforzo fisico significativo con ripercussioni in ambito sia fisiologico che psicologico. »
Controllo - Riguarda l’autonomia dei lavoratori sulle modalità di svolgimento della propria attività lavorativa
«Il rischio legato all’uso delle nuove tecnologie in ambito lavorativo si riferisce ad aspetti attinenti alle mansioni e alle competenze dei lavoratori, con ricadute negative sul controllo del proprio lavoro. L’automazione del lavoro, infatti, comporta la perdita di potere sul lavoro, del significato del lavoro, del senso di appartenenza e di identità personale e l’aumento dell’isolamento.
La mancanza di possibilità di partecipazione e di coprogettazione dei processi decisionali comportano, inoltre, la percezione di una bassa autonomia. »
Supporto - Include l’incoraggiamento, il supporto e le risorse fornite dall’azienda, dal datore di lavoro e dai colleghi
«Nell’ambito dell’innovazione tecnologica assume rilevanza ancora di più il ruolo della “percezione del supporto organizzativo” perché consente di stabilire un’alleanza solida tra datori di lavoro e lavoratori: da una parte, infatti, il datore di lavoro chiede e permette al lavoratore di contribuire all’innovazione e di esprimere le sue idee, coinvolgendolo anche nella definizione della strategia aziendale, dall’altra il lavoratore si sente valorizzato e riconosciuto in grado di contribuire all’efficacia aziendale. In questo modo il lavoratore aumenta la percezione dell’efficacia personale e la trasferisce all’interno dell’azienda determinando un aumento della capacità congiunta di perseguire e raggiungere obbiettivi. »
Relazioni - Include la promozione di un lavoro positivo per evitare i conflitti ed affrontare comportamenti inaccettabili
«Con l’uso delle ICT, le attività sono mediate dal computer e diventano più astratte, le interazioni fisiche al lavoro diminuiscono, i dati e le informazioni aumentano. Gli effetti sulla comunicazione e sulle relazioni sociali sono significativi. La gestione di grandi social network via e-mail, sms, web forum, chat room, ecc., permette di impegnarsi in diverse comunicazioni contemporaneamente con conseguente sovraccarico. Ciò comporta un peggioramento della qualità delle comunicazioni e informazioni, il manifestarsi di malintesi, il crescente rischio di inviare o ricevere messaggi negativi e l’insorgenza di sentimenti di vulnerabilità.
Non rispondere alle chiamate o ai messaggi induce nelle persone sentimenti di colpa o di ansia dovuti al timore di essere esclusi dal gruppo se non disponibili in rete e non contattabili in real time (techno-invasion), mentre non ricevere risposta ai messaggi (sedation-script) genera un senso di isolamento.
A livello aziendale le ICT hanno modificato i contesti e gli ambienti di lavoro, esponendo i lavoratori a nuovi fattori di rischio quali cyberharassment at work, cyberstalking, cyberbullying. I siti aziendali di social network forniscono notevoli opportunità di condividere le informazioni, diventare amici e socializzare anche se distrazioni e dual-tasking potrebbero influire negativamente sulla memoria procedurale e sullo svolgimento del lavoro. Le ICT hanno, inoltre, ridotto il confine esistente tra ambito privato e lavorativo esponendo la persona a continue interruzioni e intromissioni. »
Ruolo - Verifica la consapevolezza del lavoratore relativamente alla posizione che riveste nell’organizzazione e garantisce che non si verifichino conflitti
« L’introduzione delle ICT nelle aziende interferisce con due aspetti relativi al ruolo lavorativo: la segmentazione e l’integrazione. Il diffuso utilizzo dei computer portatili, dei cellulari e il sempre più agevole accesso ad Internet rendono difficile per l’individuo prendere pienamente le distanze dal ruolo lavorativo anche in contesti sociali privati (segmentazione), determinando così una graduale trasformazione dei ruoli da rigidi a permeabili nella quale gli individui sperimentano una costante micro-transizione da un ruolo all’altro (integrazione).»
Cambiamento - Valuta in che misura i cambiamenti organizzativi, di qualsiasi entità, vengono gestiti e comunicati nel contesto aziendale
« Se da un lato le ICT rappresentano un valido supporto all’innovazione, incoraggiando la comunicazione e lo sviluppo di nuove idee e promuovendo i rapporti tra i dipendenti, dall’altro ha esposto i lavoratori al confronto con una tecnologia nuova il cui utilizzo non sempre risulta agevole e di facile comprensione (techno-complexity, techno-uncertainty) soprattutto per i lavoratori anziani.
L’introduzione delle ICT in ambito aziendale non sempre viene preceduta da adeguata formazione e preparazione dei lavoratori o da un’attenta valutazione dei possibili effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. Per tale motivo le aziende, dopo un’opportuna preparazione del personale, dovrebbero prevedere incentivi e ricompense per incoraggiare la sperimentazione e l’utilizzo di tali strumenti, questo diminuirebbe la resistenza individuale, l’incertezza e la percezione negativa attribuibile ad un eventuale fallimento nell’uso delle nuove tecnologie. »
ICT e potenziali fattori di rischio - Proposte di intervento
«Strategie a livello aziendale: bisogna prevedere le potenziali ripercussioni dell’introduzione delle ICT, stabilire meccanismi e strategie per evitare le conseguenze dannose e progettare percorsi di adattamento graduale. In generale, le strategie organizzative dovrebbero focalizzarsi sulla diminuzione delle richieste poste ai lavoratori attraverso una riprogettazione del lavoro e della tecnologia in dotazione e/o sull’implementazione delle risorse anche in termini di supporto tecnico, formazione e partecipazione dei lavoratori. Le misure di prevenzione e di protezione, non possono comunque prescindere da un’adeguata valutazione dei rischi derivanti dall’introduzione delle nuove tecnologie in ambito lavorativo. In letteratura sono stati individuati diversi strumenti di indagine che focalizzano la loro attenzione sul technostress e sui fattori di rischio incidenti e inibenti. »
Fonte: pubblicazione Inail “ICT e lavoro: nuove prospettive di analisi per la salute e la sicurezza sul lavoro”