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Le PMI e le reti di imprese che, per il proprio processo di trasformazione tecnologica e digitale e di ammodernamento gestionale e organizzativo, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, intendono avvalersi, nel biennio 2019-2020, di apposite prestazioni consulenziali, potranno fruire di un contributo a fondo perduto, erogato sotto forma di voucher.

Il voucher, erogato per sostenere l’accesso alle suddette prestazioni, sarà liquidato in misura differenziata a favore di:

Solamente a favore delle micro e piccole imprese il contributo a fondo perduto è riconosciuto in relazione a ciascun periodo d’imposta nella misura del 50% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 40.000 euro.

A favore delle medie imprese, invece, il contributo a fondo perduto verrà riconosciuto, sempre in relazione a ciascun periodo d’imposta, nella minore misura del 30% dei costi sostenuti ed entro il limite massimo di 25.000 euro.

Al beneficio saranno ammesse anche le reti di imprese: in caso di contratto di rete avente, nel programma comune, lo sviluppo dei suddetti processi innovativi, alla rete verrà riconosciuto il voucher per l’acquisizione di prestazioni consulenziali che sarà in misura pari al 50% dei costi e per un importo massimo complessivo non superiore a 80.000 euro. È stata stralciata la previsione contenuta nel disegno di legge che disponeva che il programma comune di rete dovesse essere asseverato.

In entrambe le ipotesi, i contributi saranno liquidati a seguito della sottoscrizione di un apposito contratto di servizio con società di consulenza o con manager iscritti in un elenco che verrà appositamente istituito.

I contributi rappresenteranno un aiuto di stato fruibile nell’ambito del «de minimis».

Con DM da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge: