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C’è ancora tempo per presentare la domanda di ammissione al voucher che finanzia l’innovazione tecnologica e organizzativa delle piccole e medie imprese italiane

Un voucher per finanziare l’innovazione tecnologica e organizzativa delle piccole e medie imprese italiane

Le PMI hanno ancora alcuni giorni a disposizione per definire, con un manager dell’innovazione iscritto negli elenchi del MiSE, una proposta consulenziale di assistenza in un processo di trasformazione “4.0” e fare domanda di accesso al contributo pubblico. Per una micro o piccola impresa, il contributo a fondo perduto può arrivare fino a 40.000 €.

La domanda di ammissione del progetto al contributo pubblico deve essere caricata dall’impresa proponente sulla piattaforma del MiSE entro le ore 12.00 del 6 dicembre 2019 e deve essere poi inviata alle ore 10.00 del successivo 12 dicembre.

COSA PUO' FARE SIXTEMA PER LA TUA INNOVAZIONE

Sixtema ha accreditato i suoi manager dell'innovazione al MiSE e possono seguirti per i progetti basati sulle seguenti tecnologie 4.0:

Il principio che ispira la sfida di Industry 4.0 è l’adozione di una visione unica ed integrata di tutti i processi aziendali, riducendo, fino ad eliminare dall’ambito aziendale, tutti gli elementi di incertezza, ambiguità, inutili complessità, burocrazia, difficoltà di comunicazione.


La tecnologia abilitante Integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali riguarda, in particolare, l’analisi dei flussi di processo, mediante la disamina dei cicli di informazioni in tutte le fasi del processo stesso, al fine di individuarne eventuali criticità ed intervenire sulle stesse.


La tecnologia dovrebbe quindi portare all’integrazione di componenti aziendali sviluppati su diverse piattaforme e alla progettazione di soluzioni informatiche che coniughino applicazioni legacy e non, fornendo al cliente un unico front-end ove possibile o front-end integrati tra loro, in modo da soddisfare tutte le sue necessità di analisi e interazione dei processi. Un’attività sull’ERP potrebbe rappresentare lo step finale, integrando eventuali componenti di logistica verticale o di produzione specializzati.


Le attività potrebbero altresì constare nella definizione e messa in uso di strumenti di diagnostica e supporto al troubleshooting.


Si tratta quindi di definire piani di evoluzione per il superamento dell’obsolescenza tecnologica o digitale (che rende le risorse sempre meno utilizzabili) attraverso l’individuazione di soluzioni hardware e software quali ad esempio processi di dematerializzare dei documenti aziendali, BPM e Workflow di processi, MRP e MRP II nella gestione produzione.


Sicuramente un primo approccio può essere avviato a partire dai seguenti obiettivi:


• digitalizzare i processi documentali: il documento è l’elemento costante che caratterizza tutti i processi nel mondo delle imprese. Nella maggior parte dei casi il processo nasce da un documento e termina con la produzione di un documento. Il ciclo di vita del documento, la sua produzione, il suo percorso di divulgazione, le sue fasi autorizzative con visti, autorizzazioni e firme accompagnano il processo aziendale: dematerializzare i documenti e i processi documentali è il primo passo fondamentale per digitalizzare l’azienda;


• digitalizzare la comunicazione: le interazioni fra processi e procedure devono essere supportate e automatizzate con l’introduzione di tecnologie di integrazione. Allo stesso modo anche le interazioni fra le persone devono utilizzare tecnologie informatiche: cloud e mobile favoriscono condivisione e continuità operativa, rendendo i processi più snelli e fruibili;


• identificare e censire le componenti software in uso per una valutazione complessiva della loro efficacia, integrazione e interoperatività ed eventuale obsolescenza tecnologica;


• rilevare le aree aziendali isolate a causa di software non integrati o assenza degli stessi, definendo, in base alla strategicità dell’area, un piano evolutivo di digitalizzazione.

Applicare l’IoT significa individuare nell’ambito del proprio business delle opportunità legate al rendere intelligenti degli oggetti con cui abbiamo a che fare normalmente che fino ad oggi avevamo considerato passivamente. Si tratta di un passo altamente creativo che consiste nel re-immaginare i nostri prodotti e servizi alla luce delle possibilità offerte dalla miniaturizzazione dei sensori e dalle reti di comunicazione di nuova generazione.

Immaginiamo che i nostri oggetti possano percepire l’ambiente che li circonda, ad esempio vedere, ascoltare, sentire la temperatura, la pressione, il movimento o altri parametri di interesse. Quali scenari si possono immaginare per la nostra azienda?

La raccolta dei dati dai sensori è solo il primo passo. Questi dati possono successivamente essere elaborati direttamente sul posto (edge e fog computing) e/o sul Cloud dove i dati possono essere trasformati in informazioni utili a rilevare eventi di interesse che potranno essere usati per notifica, per generare allarmi o potranno dare origine a comandi che consentiranno alle nostre “cose” di reagire a quanto succede nell’ambiente circostante sembrando intelligenti.

L’enorme quantità di dati raccolti può essere la base per la creazione di modelli basati sull’apprendimento automatico (intelligenza artificiale), capaci di prendere decisioni complesse sulla base dei dati che ricevono in tempo reale.

Un progetto IoT normalmente consiste nel:

  • individuare possibili applicazioni strategiche di queste tecnologie, in grado di generare elevato valore aggiunto per l’azienda in termini di riduzione dei costi e/o individuazione di nuove opportunità di business;
  • implementare queste tecnologie in un progetto pilota iniziale che possa successivamente evolversi in una soluzione completa;

integrarle con i sistemi informativi preesistenti o con nuove soluzioni informatiche ove se ne valuti l’opportunità.

É sempre più fondamentale per una impresa essere capace di integrare i propri processi con i propri clienti e fornitori, nonché essere in grado di offrire ai propri clienti servizi innovativi che possano essere un valido complemento ai prodotti e servizi core dell’impresa. Sempre più spesso questi servizi a corredo diventano il fattore determinante per l’acquisto del prodotto e per la differenziazione della propria offerta in un mercato fortemente competitivo.


Le PMI spesso non hanno le risorse per creare internamente l’infrastruttura necessaria a realizzare efficacemente questi servizi, per questo il Cloud, inteso come insieme dei servizi di elaborazione pubblicamente accessibili, consente di realizzare questi progetti a costi significativamente inferiori rispetto alle infrastrutture on premise ma soprattutto con livelli di affidabilità e sicurezza di prim’ordine.


Il Cloud consente ad una impresa le seguenti possibilità:


• spostare determinate componenti elaborative fuori dall’impresa su una piattaforma accessibile ai propri partner e clienti a costi contenuti e con livelli di affidabilità e sicurezza elevatissimi;
• mettere a disposizione dei propri partner delle API (interfacce di programmazione) che consentiranno ai partner di integrare i propri processi con quelli dell’azienda e all’azienda di ricevere informazioni in formato digitale in tempo reale, direttamente integrate nei propri sistemi informativi. Allo stesso tempo l’azienda imparerà ad utilizzare le API messe a disposizione dai propri partner;


• utilizzare efficacemente servizi messi a disposizione da terzi, come l’archiviazione di enormi quantità di dati, l’elaborazione delle immagini, le applicazioni di intelligenza artificiale, la raccolta ed elaborazione dei dati provenienti dai dispositivi IoT, la geo-localizzazione e le mappe, la business intelligence, la blockchain e molto altro ancora;


• scalare la propria piattaforma computazionale in maniera rapida ed economica, in base alla crescita delle proprie esigenze e della popolazione degli utenti, ma anche scalare le proprie necessità computazionali solo per brevi periodi, qualora il proprio business sia caratterizzato da variazioni stagionali


• consente di utilizzare applicazioni non residenti sul proprio datacenter ma disponibili senza l’introduzione di costi fissi e impegni finanziari iniziali, come applicazioni ERP, CRM ed e-Commerce, disponibili dai migliori fornitori e pronte per stare su Cloud e beneficiare di tutte quelle integrazioni di cui ai punti precedenti.


Da una analisi dello status quo di una impresa è possibile non solo valutare quali componenti possano essere eventualmente spostate sul Cloud ma soprattutto quali nuovi servizi diventano possibili e quali opportunità possono essere sfruttate se si introduce nuova progettualità in azienda volta ad individuarle.

L’analisi dei dati si è evoluta dall’accezione di gestione di statistiche, alla più complessa materia di Data Warehouse (DW), Data Mining (DM) e Big Data (BD): sono tre aspetti interconnessi volti all’utilizzo dei dati disponibili nei sistemi informativi e che partendo da dati locali (DW) astraggono scenari (DM) fino ad arrivare alla anonimizzazione di grandi volumi di dati a scopo predittivo e di analisi di mercato.

All’interno delle realtà aziendali il patrimonio dei dati che giace non sfruttato è enorme e l’acquisizione della consapevolezza dei dati disponibili è il primo indispensabile passo per utilizzarlo: organizzare i dati in sistemi consultabili, creare cruscotti di controllo, identificare un percorso per acquisire eventuali elementi mancanti è quanto si prefigge un progetto di analisi dati.

Integrare i sistemi di analisi e consultazione con il sistema informativo azienda è peraltro indispensabile per mantenere la qualità del dato nel tempo e proseguire con la crescita dei sistemi di analisi, in modo da fornire non solo elementi oggettivi per valutare lo stato dell’arte, ma anche elementi predittivi per permettere scelte consapevoli.

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